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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un linguag

Il VueSse Svegliato?

 Sutta in quasi due battute sul turgore perduto, ma più di 200 parole non ti pare che siano troppe?
Quella volta: N., compiaciuta e contenta, colma di gaudio e di letizia, interrogò il Sublime, chiese al poeta, mai così domato, libero e imperturbabile dinanzi a lei che gli metteva, senza alcun esito, in scena la posizione 17 e testarda anche la 40 manco fosse già a Milano: - Che cosa sei a questo punto, VueSse: raffrenato, domato o dovrò chiamarti svegliato? Dimmelo o Sublime Gaudio, di qualche tempo fa, te ne prego. E il poeta, come l’asceta che ha raggiunto l’altra riva, ed è scevro di presunzione essendo senza macchia, le disse:- Se mi hai visto equanime e consapevole, e se non ho recato offesa ad alcuno, nemmeno ad Antonio
Giuseppe Guglielmi
Combestiario
edizioni del verri
Porta quando prese il posto di Guglielmi tra i Novissimi, allora chiamami: Raffrenato; se ho compenetrato questo e il mondo là dietro, e adesso non ne posso più, all’interno e all’esterno, le mie energie sono armonizzate, chiama il tuo VS: Domato; se mi vedi libero da sozzure e da macchie, come il poeta che abbraccia con lo sguardo interi evi cosmici, apparizioni e sparizioni di mondi, l’asceta annientatore della longitudine e della latitudine e antesignano dell’inseguitore di Jean Baudrillard, seguimi, anche con lo sguardo, finché arrivo in stazione e urlami: Svegliato!