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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un linguag

⁞ Mia Nonna dello Zen è seguita da…Achazloves!




achazloves ha iniziato a seguire mianonnadellozen. Win!
Jean Baudrillard, quello de La suite vénitienne, che reazione avrebbe avuto?
Avrebbe chiesto notizie sul percorso tra i campi, i sestieri, ponti, corti e calli in Venezia? O, sconvolto, avrebbe redatto un’altra dissertazione su questa suite asimmetrico-temporale e, come è così manifesto,  “a cazzo ti amo”!
Non si deve dire: “L’altro esiste, l’ho incontrato”; bisogna dire: “L’altro esiste, l’ho seguito e amato a cazzo”. L’incontro, il confronto, è sempre troppo vero, troppo diretto, troppo indiscreto. Non ha segreto. Mentre invece nel fatto che Mia Nonna dello Zen, che si chiamava Aurélia Steiner, sia segretamente seguita da Achazloves, Achazloves, per Mia Nonna, è l’altro che esiste, proprio perché non lo conosce, perché, questo è certo, non vuole conoscerlo, né vuole farsi riconoscere. Achazloves, dal suo canto: Mia Nonna dello Zen esiste perché, senza averla scelta, esercito su di lei un diritto fatale di inseguimento. Senza sapere che in realtà è l’analemma esponenziale di Aurélia Steiner, la conosce meglio di chiunque. Può addirittura abbandonarla, come d’altronde fece S.(in La Suite Vénitienne), con la certezza di ritrovarla l’indomani nel labirinto della rete, secondo una sorta di congiuntura astrale a cazzo. La sola maniera di non incontrarla è di seguirla, anche se sulla rete di solito quelli che seguono qualcuno in realtà non sanno nemmeno che esiste l’altro che, secondo quest’altro, loro stanno seguendo, in particolare se ha aperto la partita iva e ha comprato followers anche nel Pakistan se non in Persia.
Il mondo non è banale?
4Mia Nonna dello Zen è seguita 
da…3Achazloves!

Comunque, se ti segue Achazloves, e sei Aurélia Steiner, l’altro è colui di cui lei diventa il destino: difatti lo investe come segreto, come eternamente separato: anche lei ama a cazzo, lei ama colui che la segue nella trappola che lei gli ha teso. Achaz vuole il suo altro, vorrebbe ridurlo alla propria mercé e nella vertigine di farlo durare per disgustarlo; Mia Nonna dello Zen potrebbe avere desiderio di quest’altro per mettere fine all’altro: lo ama a cazzo!