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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un linguag

Quelle che a Bragalla  Quella di Avola | 2.Chairshummulon

feet up on table

£ Ancora una posa pregnante e iconica della modella di Chalmers, che le dà il titolo di patagonica per lo chairshummulon del 15 gennaio 2019 , sempre su “Mia Nonna dello Zen”.
Seduta così , la patagonica può essere convertita nelle pose 5, che sarebbe come la “catalana”, sdraiata sul dorso, solleva gambe e cosce; 7, quella delle “gambe incrociate", a cosce aperte, solleva le gambe, le incrocia sulle rendi del visionatore; 33, che, essendo quella detta la “Misteriosa”, pretende che si segga prima il poeta e poi la ragazza alza la gonna e si siede a sua volta, volgendogli le spalle tanto per fargli il verso;  37, a rovescio, quella chiamata “la bestia a due teste”, solleva le cosce come nella “catalana”, nel piacere singolare del poeta-visionatore: una volta che è passata così seduta al meridiano del poeta-visionatore, questi non può che prenderne visione nel singular pleasure alla Harry Mathews posto in scena di volta in volta, a seconda del bioritmo, suo, e anche di quella che stando così seduta si è seduta come oggetto “a” al Meridiano del poeta, come abbiamo appena esemplificato  nella 5, nella 7, nella 33 e nella 37. Naturalmente, lei, in tutto questo posizionarsi, sarà sempre sull’orizzonte costituito sull’eclittica dall’ascendente, suo o del poeta, e dal discendente, del poeta o del fotografo o suo. 
A piaceri singolari ultimati, mettiano in capo a un mese, o un ciclo del bioritmo, 23 giorni, se fisico, 28, se emotivo, 33, se della risonanza, si chiuderà la sequenza con la ragazza dell’oggetto “a” del poeta che si fa “medaglia viva”, addizionando 5+7+3+3+3+7, che è appunto la posa 28, in cui, basta, non sta più seduta sull’eclittica o sull’asse ascendente-discendente, ma si alza in piedi, si fa Meridiano del poeta, che, ora, resta in piedi anche lui dietro di lei e un colpo dietro l’altro si arriverà a far ri-sedere la patagonica medaglia viva.