NIPPODICE ○
II - La
calzatura del Maestro dello Spirito e del Poeta nella controra dell’ottavo
meridiano a ovest
Più tardi, pensò il Maestro dello Spirito che vola nella Controra
Sul piede di ferro tenendole le caviglie rinserrerò l’universo
Questa grandezza di un idolo supremo
Che maledice il super-io e l’economia
Ed entra nel romanzo dei piaceri singolari
Del podice e della nuca, delle caviglie
Che dal meridiano di Chiba da parte
A parte come il teorema di Sartre si fa
Spirito libero o fantasma tra poesia e
Fotografia è capolavoro, miracolo o
Leggenda della storia del visionatore
Ma anche paesaggio incantevole
Macchina dello shummulo o carne
Del tergo se non culo della terra
Non semplice bagagliaio come lo chiama
Chi ne ha immobilizzato l’immagine
O quantomeno grandezza da calzare
E non podice del mondo ostile e crudele
Diavolo di grazia e inganno
Somma della maledizione e del gaudio
Cielo che tira via tutto il (-phi) del poeta
Teorema della libertà da otto fusi orari
Potenza del pensiero e immortale spirito
Che non teme la luce del mondo
Chiamiamolo favola del vento
Cerchio del cavallo
Peso che dà ordine e misura
All’anima del poeta e alla contabilità
Mistica del Maestro dello Spirito
Che riproduce il fantasma nella controra
4 piaceri singolari
per la contabilità mistica del gaudio della giovane signora del Nippodice
1.
A Chiba una giovane mamma si sta masturbando accosciata sul piede di
ferro lo strumento del Maestro dello Spirito
che vola nella Controra, che, supino,
si masturba a sua volta. Non lo ha completamente eretto, lei gli
consiglia di prendersi tutto il tempo che desidera, e lei intanto si farà la calzatura
portentosa con quel madornale piede di ferro, mentre il Maestro la tiene per le caviglie.
2.
Nel delta del Saraceno, un poeta si masturba
contemplando una sequenza fotografica in cui una giovane mamma di Chiba, con i
jeans leggeri marroni, è inseguita per l’ideogramma istantaneo. Fervente
sensualista ascetico e sibarita, il poeta ha lottato tutta la vita per fondere,
in un’unica rivelazione, i piaceri del Nippodice, l’andatura della mammina di
Chiba, la nervatura equinoziale delle caviglie, il meridiano che attraversa il
podice e sulla nuca fa sentire al poeta che infine la sublime venuta al Medio
Cielo è imminente, come se fosse sempre in una mattina di primavera e, insieme,
nella controra.
3.
La mammina di Chiba col “Big
Boot”,
così come appare nell’inseguimento di Baudrillard, si confida a letto con una
parente più adulta, una zia, forse, che le rivela come il piede di ferro del
Maestro dello Spirito che vola nella Controra sia nelle fantasie delle donne
più carine che vanno nella sua bottega una sorta di godemiché grosso ed elastico, a cui
ricorrono per settimane intere, e le svela che anche lei una mattina lo usò per
avere il nono orgasmo consecutivo.
Poi fa inginocchiare la nipote, con le natiche sui
talloni, dopo averle fatto indossare i jeans marroni, afferra lo strumento e
glielo passa nel meridiano del Nippodice, dopo averle calato i jeans,
infine glielo pianta nell’ a. solare e la giovane signora di Chiba gli si
scaglia contro con la precisione, la forza e il rinserri mento di una danzatrice.
Infine, lo strumento del Maestro verrà riposto in
una scatola delle scarpe, sul ripiano più alto dell’armadio.
4.
Il Maestro dello Spirito
che vola nella Controra, quando è il poeta a fantasmare il “Big
Boot”
di Chiba, è seduto al suo deschetto e lei gli si siede sopra con i jeans calati
e non sta festeggiando il compleanno ma è come se fosse sempre la prima volta
in cui farà lo shummulo al piede di ferro. Il Maestro le afferra le caviglie e
lei appoggia le mani sul deschetto, la porta della bottega è spalancata, lei è
immobilizzata come se polsi e caviglie e meridiano del podice fossero legati da
corde; il poeta appare sulla porta, come se fosse il marito della giovane donna
di Chiba. Lei rinserra lo strumento e lo percorre interamente come se fosse il piede di ferro il
meridiano del poeta che sta guardando e si sta masturbando, la temperatura è
primaverile, lui a tratti vede la Madonna dei Palafrenieri di Caravaggio
interpretata dalla mammina del Gran Calzare di Chiba e pensa che sua moglie
sia la Madonna del Piede di Ferro. Chiude gli occhi, e mentre
viene alla Madonna il Piede di Ferro vien da pensare che lei sia la Macchina
divina dello Shummulo Sibarita.