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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un lin...

Frusilloni saraceni ◊ Marisa Aino

Instantphoto by V.S. Gaudio
31 luglio 2019
ore 13.51
Piatto del giorno di Marisa Aino

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31 luglio 2019
ore 13.52
Piatto del giorno di Marisa Aino

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31 luglio 2019
ore 13.31
Piatto del giorno di Marisa Aino
´FRUSILLONI SARACENI
Invece che i prescritti fusilloni napoletani, ho usato i fusilli fatti da Colacchio in Calabria, in provincia di Vibo Valentia.
Per il pacco di fusilli ci son voluti oltre 300 grammi di provolone, 10 teste d’aglio saraceno; la cremina: tra provolone, aglio e acqua calda; il peperoncino si spolverizza, d’estate usate quello dolce. Il Müller Turghau Concilio…”confrusilla” anche nella canicola del solleone. In realtà, come suggerisce Vùesse, è un piatto che, come il “Philadelphia Pepper-pot” nelle Ricette Immorali di Manuel Vázquez Montalbán, non vuole vini, caso mai ci potrebbe stare una “Stella Artois” se in compagnia del poeta saraceno d’una volta ci fosse stata una ragazza con i capelli rossi e le tette triangolari, anche belga, se non del tutto compatriota dello stesso poeta, cioè un prototipo del cosiddétto delta del Saraceno, che, si sa, specie se hanno i capelli rossi e anche il pelo, sai quanto se ne frega di Emily Dickinson e della sua poesia che non ha nessun rapporto, nemmeno inedito, con i fusilli Colacchio. Vuesse suggerisce che, a questo punto della stagione, non essendo in Belgio, e visto che ormai tutte quelle che hanno i capelli rossi se non sono borsiste che si stanno specializzando nell’uso dell’ammašcante nella poesia di V.S. Gaudio tutte le altre: metà vanno matte per la trippa piccante e perciò sono uscite tutte dalla scuola professionale cosiddétta Aletti e quindi oltre il Cirò Ippolito non vanno; l’altra metà, tutte a pelo rosso, adorano il provolone anche Auricchio e allora, con i frusilloni saraceni di Marisa Aino, ebbene sì, che ne dice il signor poeta, di una patriottica “Nastro Azzurro”?