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Natalia Gaudio
in una foto di Cacà Lima
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Dos barrotas, una barrita y
un círculo!
La posa del caffè e la
psicanalisi ´54
Un altro anno, un altro
mese, un altro giorno, scrisse ancora, non indicava mai la data come Witold
Gombrowicz nel suo “Diario” in Argentina, mio Nonno a sua moglie Aurelia, che
era una che con le buste delle lettere del Nonno accendeva il fuoco, se era a
casa, al paese, non in marina, nel cosiddetto centro storico, o ci si puliva
quando la faceva nell’ aranceto in località Vitrano a ridosso della cava di
creta: “Ho letto da qualche parte che quello che da noi è il gioco du Zùllaro(1),
qui si chiama la Lippa, che pur essendo caduto in disuso, è molto divertente.
Si traccia sul terreno un cerchio di 1 m di diametro. Uno dei giocatori è il
patrón, l’altro es el síervo. Il padrone, sta in piedi in mezzo al cerchio,
lancia in aria un bastoncino, la lippa , ‘u
zùllaro, lungo da 6 a 8 centimetri, leggermente affusolato alle estremità e
rigonfio al centro. Tiene in mano un bastone, la mazza, lunga da 50 a 60
centimetri: palo, bate o cachiporra, e con questa maza colpisce la lippa, el
palito, el bastoncello, la barrita a una delle estremità coniche non appena
questa cade a terra per mandarla il più lontano possibile.
Il servo raccoglie la
barrita, così la chiama anche la cartera quando viene a giocare con me, e, come
il padrone, la lancia in aria e la colpisce con una maza identica a quella del
padrone: la barrita vuela lejos, esta por entrar nel círculo.
El patrón brandisce la
sua mazza, la cachiporra, per colpire la barrita prima che questa tocchi terra
per impedirle di posarsi nel círculo.
Si la cartera è riuscita
nel proprio colpo, segna 1 punto e le parti sono invertite: fa la patróna e io
la servo.
Se però la barrita cade
fuori dal círculo, il padrone lascia il proprio posto, cambia posizione e va a
colpire la barrita a una delle sue estremità in modo da farla piroettare, o
parrotteare, 3 volte. Mi disse la cartera una volta: ‘¡Párrotala bien la barrita, calabrés!’
Se non vi riesce,
rimette la barrita in gioco come all’inizio della partita.
E io sto nel cerchio
e la cartera sta fuori per raccogliere la barrita e lanciarmela in aria:
‘¡La barrita vuela sobre la cabeza de Parrot!’
Quella matta vi riesce
sempre e segna 1 punto e ritorna nel círculo mentre io che faccio il servizio
tento nuovamente di farvi entrare el palito, el parroncello, lo chiama la
cartera.
Ma, se è per questo, lo denominò anche “el barrote”, che richiama “parrotë”,
ed è la sbarra, la spranga:
è un po’ esagerata la cartera, ne convengo, ma aquí
lo spazio è infinito e deserto e la densità de la cachiporra pari quasi allo
zero oltre il kilometro quadrato.
Vince chi segna il
maggior numero di punti entro un tempo determinato, un’ora, anche tre, un
pomeriggio intero.
2(dos) sono i giocatori;
2(dos) le
mazze;
1(una) la barrita;
1(un) pezzo di carbone.”