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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un linguag

Più giù una striscia di giallo ≡

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11 gennaio 2020
ore 16:23

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11 gennaio 2020
ore 16:22

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11 gennaio 2020
ore 16:21

La foto è piena di un cielo, a ovest, pieno di cotone idrofilo, e sotto c’è il Monte Sèllaro, a cui hanno spostato l’accento, come se fosse la vetta o, meglio, il vertice che tocca queste nubi di cotone. Quel buco, quel varco, l’avrà fatto l’acqua ossigenata. A farci un haiku, si andrebbe verso qualcosa più vicino a uno stato dell’anima o uno stato dell’animus? C’è in prospettiva un satori, è più occidentale, più romanzesco, o farebbe, come voleva Barthes, “tilt”? Quel buco: ah, è questo!
Quelle nuvole di cotone idrofilo: oh, è questo!
Quegli stratocumuli: oh, è questo! O cumulonembi?
La foto è piena di cumulonembi, evidente che il cielo può essere diviso all’infinito. Ad un certo momento, il visionatore vi depone il linguaggio, una parola, vi fa un nodo, fa un altro stratocumulo, solleva cumulonembi, col suo (-phi)?

Stratocumuli e di là a sinistra il sole
Più giù una striscia di giallo
C’è poesia ad ovest