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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un linguag

JeansZō ░ La conservazione permanente


Sakebu denbu, il culo dodeka!
 Dal Libro di Anarisuto che vive a Hokkaido: “E’ una donna che si sente abbastanza fiduciosa nel suo culo”, denbu: questo scrisse, per culo”, come didascalia, e noi tutti fummo scossi a guardare questa "fiducia", shinrai, tanto che una Donna invecchiata sempre dell’Hokkaido non poté esimersi dal ricordarci che la fiducia, o il culo, ogni sema, per sé e in relazione, era nello stato di conservazione permanente. Non dimentichiamo che “shinri” è la verità. Forse, qualcosa come il quarto livello dell’erezione di Eric Berne, non da malanno del Kent ma da orgoglio peyronico, così fu detto dallo psicologo transazionale.Venne a porre in calce un uomo di Akita, a quel punto: “Bel culo”. Bi”, forse, versus “denbu”? E Aban, una donna invecchiata dell’Hokkaido: “Il viso è carino e questo culo dodeka!”, dodeka che addizionerebbe la misura esemplare, o la fattura, il risultato, il grado, do, forse il limite, il grado del culo patagonico. A quel punto un vecchio di Osaka ebbe ad esclamare: “Fantastico”, forse lo straordinario come subarashii” ma con tre punti esclamativi, che, come schema verbale farebbe sakebu”, che, a sua volta, come sostantivo-archetipo sarebbe grido”, ovvero:subarashii sakebux tre volte tanto!!!
E poi, non colmo: 
“E’ una parola di ”: chissà quale stella avrà voluto intendere per quel culo dodeka! Fu allora che Anarisuto confessò il suo gaudio: “Nel momento in cui l’ho incontrato, quel tre volte tanto, sono rimasto scioccato: beh, che devo dire? E’ il miglior culo dell’anno!”mottomo yoi denbu, e perciò venne Arino a buttare acqua sul fuoco: “Sembra giovane e carino…ho pensato che fosse un calcio “piccolo”: toru ni tarinai, che starebbe per “piccolo” ma, in realtà, allittera o fa il verso al Berg di Gombrowich basato sulle consonanti “t” e “r” con una vocale in mezzo: “tor,tor” o “tur tur” e “tir tir”, e quindi già si capisce che con gli occhi ha visto “piccolo” ma con lo spirito ha visto il subarashii sakebu”: difatti: si chiede: può essere che sia grosso, idai na, che fa il grossoimportante”, e, ancora non convinto, o forse è venuto: difatti è molto sorpreso… E anche Zatosan, il giorno dopo da Tokyo: “Questo è il momento di ringraziare queste immagini”: Quante volte dal ringraziamento di kansha, le faremo la supervisione di kanshū, quasi una consuetudine, ancora kanshū , giornaliera, facendo a vario titolo la giusta intromissione, kanshō., che è anche contemplazione”.