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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un linguag

Il contro-freudismo e la briccona fourierista ☕ La posa del caffè e la psicanalisi ⇢ 60



Il geroglifico del contro-freudismo
e l’anima integrale di Fourier
In questa storia che avrebbe potuto costituirsi come piacere singolare alla Harry Mathews, in un determinato luogo del mondo, ad Adelaide, a Praga, a Torino,se non a Palermo o sull’isola di S. Pietro, anche a nord dello stretto di Bering o nello stretto di Malacca, che passò in un’altra  Lebenswelt dell’Aurélia Steiner del poeta[i], una giovane donna festeggia il compleanno masturbandosi per la prima o la millesima volta.
            Ma non è quella donna di Hyderabad, che era più attempata, e la cosa le ricordava le colazioni durante la guerra di Cina, quando il marito era al fronte[ii].
            La giovane donna, che è nel piacere singolare del poeta e lui solo sa dove si trova,  di sicuro  potrà masturbarsi , la prima o la millesima volta, facendo colazione con una speciale marmellata connessa a quella che è la passione, secondo Fourier, connessa al suo segno zodiacale, quello solare, per quanto è dato sapere al poeta.
 


La posa del caffè
e la psicanalisi 60
Il poeta è ormai nel contro-freudismo: il sentimento non è la trasformazione sublimante di una mancanza ma al contrario l’effusione panica di un appagamento.
            Anzi è nel piacere unico di Fourier: come l’utopista francese è solo contro tutti, soprattutto contro tutti i Poeti, e anche i Filosofi, contro tutte le Biblioteche e anche le case editrici, egli solo ha ragione, la ragione del piacere, che è Unico e ha quindi una sorta di carattere incendiario: parlarne brucia, prende, spaventa, non si può rivelare troppo bruscamente il piacere, fosse anche un lieve svelamento di questa possibile passione per la marmellata di fichi, e allora come Fourier, il poeta prova come una sorta di obbligo profilattico di freddezza e, di più, non ha nemmeno i numeri, pochi numeri, per il calcolo del piacere[iii], ignora volutamente i numeri della giovane donna, che, all’improvviso, svela al poeta di essere dentro l’oralità della sensualità fourierista; Fourier, lo sapete, rivendica i diritti della libertà erotica e non la descrive sensualmente; la ragazza, con quella 💋bocca mercuriana che si ritrova, ha invece un’oralità equilibrata, che sembra diversa ma ha la stessa misura di Fourier: è un piacere comodo, il suo, si ritaglia, non intacca nessuna metonimia, il piacere, anche la passione per la marmellata di fichi, è quello che è, nient’altro; e come se fosse in Armonia, in cui la cerimonia emblematica di questo ritaglio d’essenza sarebbe l’orgia di museo, lei lo svela in una semplice esposizione del desiderabile:
             in Armonia c’è una sorta di “seduta in cui i notabili amatori espongono a nudo ciò che hanno di più notevole. La tal donna che non abbia di bello altro che il seno non espone che il seno e si riveste nella parte inferiore”[iv], il carattere feticistico di queste inquadrature, scrisse Roland Barthes,  pare che abbia sempre una sorta di sipario, di velo, etico, almeno nelle intenzioni; la giovane donna, che è nel piacere singolare del poeta, senza che questi ne abbia mai composto la giusta inquadratura e nemmeno ordinato una veloce sequenza fantasmatica, allora potrà essere seduta, per via della bocca, o forse anche inginocchiata su una sedia, per quella marmellata che non solo Manuel Vázquez Montalbán avrebbe equiparato se non alla Confettura di Nostradamus, quella dello zenzero verde[v], almeno ai fichi ripieni alla siriana, tanto che il poeta, nella fantasmata guerra d’amore, tra gioco e teatro, per delicatezza, per non offendere, e nel piacere che non ha misura, non è soggetto a quantificazioni, desidera troppo , è nel 🆚⨍contro-freudismo, l’abbiamo visto, abbina la marmellata di fichi alla carne del tergo della giovane donna; scrisse Manuel Vázquez Montalbán per i Fichi ripieni alla siriana: “Le donne che di solito ritengono volgari certe associazioni e insinuazioni gradiranno poco che si ricordi loro il rapporto accidente-sostanza che può avverarsi tra il fico e la loro vulva. Invece, le donne meno chiuse al linguaggio e alla psicologia accettano spesso pudicamente la provocazione immaginativa dei fichi”[vi] ;  la👄 marmellata di fichi è come la marmellata di Nostradamus, più unguento che confettura e se questa ha bisogno di esseri umani biondi con carni vissute, sottoposte alla dittatura della lingua,quella ha bisogno, appunto, della 🔙carne del tergo delle giovani donne “verdi” mercuriane, a patto che siano dotate del ∑ geroglifico di Mercurio, che è una sorta di  paradigma quasi poetico, che a volte si somatizza anche come significante somatico, che schematizza e rapporta la passione dell’equilibrata e la passione della diplomatica
 
      
      Il ∑ geroglifico implica una teoria completa del senso, che non sia una semplice sostituzione: i geroglifici, dice Fourier[vii], si spiegano in tre modi :
1) per ⇝⇜contrasto(es.:l’alveare/il vespaio, che a ben guardare attiene strettamente al paradigma della Vergine, per l’alveare che è marcato da produttività che manca al vespaio; la scrofa/il cigno: la troia è marcata da produttività, l’utilità totale della carne che manca al cigno);
2) per collegamento: il passero e il melo, sono tutti e due elementi della Vergine, come l’orzo e la segale, il frumento e il caprifoglio, come il cane e la pecora): è il sintagma, la metonimia: questi elementi possono andare insieme, sono contigui;
3) infine per progressione (i cornigeri: giraffa, cervo, daino, capriolo, renna, ecc.): questa sarebbe la serie, è ignota alle classificazioni linguistiche. 
Il geroglifico della Vergine, come segno zodiacale, starebbe tra la castità e la castrazione e nel caso della giovane donna nel  piacere singolare del poeta tra il genere diplomatico e quello dell’equilibrio, che a seconda della figura geometrica, cerchio, ellisse, parabola, quadrato, rettangolo, o forse a seconda dell’aspetto che c’è tra un paradigma e l’altro, potranno far proliferare il significante di quella passione, vizio o virtù che possa essere, fino allo stato della stupefazione
 
La passione(il carattere, il gusto, la mania) è l’unità irriducibile della combinatoria fourierista:
            è naturale, è netta, è felice, non è la forma esaltata del sentimento, e, perciò, la mania non è la forma mostruosa della passione;
             la mania è l ‘essere  stesso della passione, l’unità in base alla quale si determina l’Attrazione e anche la scena fantasmata dai due interagenti, ognuno per sé, nel proprio piacere singolare: per questo la passione non si deforma, né si trasforma, né è riducibile, nemmeno misurabile, né sostituibile: è un № numero, non è una forza: una monade felice, naturale, franca, non si può scomporla né amalgamarla, solo combinarla fino a raggiungere l’anima integrale, corpo dei due interagenti che assomma a 1620 caratteri, 810 ognuno[viii]: tanto che quella giovane donna che entra nel piacere singolare del poeta con la marmellata dei fichi, anche se in latenza nel piacere c’era per altri caratteri, lo fa quando Lilith, che, nei punti sensibili arabi dell’astrologia, è la Luna Nera della t tentazione e della 𐍄 trasgressione, e lo fa proprio quando sta transitando sul punto sensibile arabo dell’Anima del poeta: la raggiunge, l’Anima del poeta, con la marmellata dei fichi, la marmellata equilibrata, e con il geroglifico della diplomatica, che connette e assembla più caratteri, che, come tempo siderale, quando è affermata dalla giovane donna, fa №41, come se formalizzasse la messa in scena del quarantunesimo modo nel “Foutre du Clergé de France[ix], che è, manco a farlo apposta, il modo, è stupefacente, della sensualità fourierista che è soprattutto orale, il geroglifico dell’amore e del nutrimento, e del geroglifico della diplomatica: “Accidenti allo stupore: equilibrata, per via della marmellata, ma…tu
aggiungi: diplomatica, per via del diplomatico in quanto ‘dolce fatto di strati di pasta sfoglia farciti di crema e liquore’, o in quanto ‘persona particolarmente avveduta, abile nel trattare questioni importanti o delicate’(Zingarelli 2009)?”, chiede il poeta alla giovane donna della marmellata della Vergine, e lei chiosa, inequivocabilmente: Credo per entrambi, ora che mi ci fai pensare! ;) 

[i] Sulla base dell’Aurélia Steiner di Marguerite Duras.
[ii] Cfr. Harry Mathews, Piaceri singolari, trad. it. ES, Milano 1993: pag.27.
[iii] Cfr. Il calcolo del piacere, in: Roland Barthes, Fourier, in: Idem, Sade, Fourier, Loyola, trad.it. Einaudi, Torino 1977.
[iv] Ibidem: pag.71.
[v] Cfr. Manuel Vázquez Montalbán, Ricette immorali, trad. it. Feltrinelli, Milano 1992.
[vi] Ibidem.
[vii] Cfr. Il geroglifico, in Roland Barthes, Fourier, op. cit.:pag.84.
[viii] Cfr. Passioni, in: Roland Barthes, Fourier, op. cit.:pag.89.
[ix] Cfr. Les quarante manières de foutre, dédiées au Clergé de France(1790), Librairie Arthème Fayard, Paris 1986. In realtà, il tempo siderale quando fa 41 bisogna sottrargli 24(ore), perciò la 41 localmente, per essere come tempo siderale locale, è la 17, che è semplicemente l’universale “pecorina”, in cui lei si mette in ginocchio e lascia gravare il peso del corpo sulle mani, presentando in tal modo e c. e f. Anche il poeta si mette in ginocchio, dietro di lei, con il busto eretto, posa una mano sulla groppa della sua cavalcatura… La pecora, d’altra parte,è un archetipo-animale della Vergine e non a caso Fourier lo collega come geroglifico al cane; e non a caso è chi ha il segno solare della Vergine, o anche lunare o dell’Ascendente, che è onorata con tutti gli onori nella maniera 17, di più si daranno gli onori se nell’onor della Nina di Baffo, il famoso Culiseo:  verrebbe voglia di chiamarlo ad onor della Briccona Diplomatica, più che Martin, [ Sotto]; o, più che Tiberio,  [Donalo].