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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un linguag

Arte povera 1967-1969 ∅


L'ARENGARIO STUDIO BIBLIOGRAFICO
[Paolo e Bruno Tonini]
Arte povera 1967 - 1979. Artists’ books, catalogs, documents, invitations and posters
Luogo: Gussago
Editore: L'Arengario Studio Bibliografico
Stampatore: prodotto in proprio
Anno: 2020 [21 novembre]
Legatura: N. D.
Dimensioni: 21x21 cm.
Pagine: pp. 154 n.n. compresa la copertina
Descrizione: copertina illustrata con titolo calligrafato in nero su fondo grigio. Catalogo interamente illustrato in nero e a colori, a cura e con prefazione di Bruno Tonini. Design di Valentino Tonini. Ricerche bibliografiche di Sandra Faita, Bruno, Paolo e Valentino Tonini, 140 schede rcon i prezzi. Pubblicato esclusivamente in edizione digitale.
“«Ad un povero caro amico» - era l’autunno del 2007, quando Giorgio Maffei mi donava il suo ultimo lavoro sull’Arte Povera, un libro pubblicato in occasione dell’esposizione da lui allestita con Germano Celant al MAMBO di Bologna: «Libri e Documenti. Arte Povera 1966 - 1980», Mantova, Maurizio Corraini, 2007. Sono trascorsi tredici anni e sono cambiate molte cose, molte abitudini e tanti interessi, ma la dedica apposta da Giorgio sulla prima pagina di quel libro, che tanto importante è stato per me, è rimasta, immutata in tutta la sua semplice e leggera bellezza. Quando tento di approfondire il tema dell’Arte Povera con uno dei nostri cataloghi penso sempre a quel libro come qualcosa a cui doversi attenere rigidamente, se decidessi di seguire percorsi impostando il progetto in altra maniera sentirei di aver sottratto qualcosa a Giorgio e al suo impareggiabile lavoro. Proseguirò orgogliosamente a rispecchiarmi in quella dedica, a sentirmi il «povero» amico di Giorgio che non c’è più, i poveri libri dell’Arte Povera continueranno ad esistere nella luce degli artisti che li hanno prodotti e negli studiosi che li hanno fatti conoscere" (Bruno Tonini, prefazione).