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Instantphoto📷 v.s.gaudio 19.11.20
Nella
ph. [secchiello
carta e cartone]
racc.differenziata;
giancarlo
pavanello✒
[svestire
gli ignudi]le
avventure di franz mensch
(dado
tutto bianco); v.s. gaudio[✒aurélia
steiner d’ajacciu(uh-book)
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Carlo Pava
✒i libri nella monnezza
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⍗raccolta differenziata
carta e cartone
aurélia steiner d’ajacciu
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Ipocritamente stricto sensu molti
fingevano di scandalizzarsi nel vedere i libri gettati nel cassonetto della
carta e pile di altri volumi e di riviste sul marciapiede o sugli spiazzi
antistanti, sul marciapiede, prima di venire raccolti e portati nella monnezza
da riciclare dagli “spazzini”, con rispetto parlando, nel frattempo
nell’evoluzione del linguaggio definiti “operatori ecologici”. Ma con l’avvento
dell’industria editoriale, gli editori stessi ne mandavano al macero per
sbarazzarsi dell’invenduto, già intasati i magazzini, perfino gli stanzoni
adibiti dalle biblioteche per conservarli non allineati sugli scaffali e alla
rinfusa sul pavimento, nei depositi mai visitati in attesa di un terremoto o in
generale delle calamità naturali.
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⍗raccolta differenziata
carta e cartone
le avventure di franz mensch
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Tanto da rievocare, nella visione del
mondo neo-perbenina, i roghi di libri non in sintonia con l’ideologia nazista,
i Bücherverbrennungen organizzati in Germania nel 1933, ignorando i
diktat della moderna Oligarchia Misteriosa del XXI sec. d. C. finalizzati a
sopprimere quanto appariva inutile ai fini della supremazia indiscutibile del
potere economico e finanziario, a cominciare dagli autori critici e dissidenti,
solipsisti, snervanti: i paraculi, però, mangiando la foglia in anticipo sui
tempi, risolvevano le cose in maniera diversa, in proprio, di fatto
sottraendosi alla luce del sole, il sole tossico propedeutico degli incendi
colposi ai quali si veniva destinati dopo l’iniziale contentino dei successi
effimeri e il conseguente gesto di gettarne gli scarti [misti con la plastica
del packaging] e le ceneri nelle pattumiere indifferenziate], rimanendo
nell’ombra a livello artigianale, o come talpe, scrivendo o filando o
conversando in segreto a seconda delle proprie predisposizioni, nella fiamma
metaforica della propria vocazione.
Traducendo in soldoni: i chioschi di libri usati
scomparivano, sostituiti da vestiti a prezzi stracciati o da varie
paccottiglie, perfino i bouquinistes smantellavano le loro cassette agganciate
sui parapetti [un tempo tanto frugate dagli appassionati in cerca di rarità e
di curiosità intellettuali, in seguito con una prevalenza di stampe turistiche
e di souvenirs], senza nemmeno la forza da parte dei proprietari dall’aria
pigra di modificare la propria specializzazione in una più varia attività di
colporteurs in giro durante le festività del villaggio globale. E
nell’entourage, agli spettatori della TV di tua conoscenza, se ti azzardavi a
proporre di regalargliene, di qualità, scritti per il miglioramento dei pimenti
cerebrali o per raffinare l’animo [evitando i bruti]… ti guardavano storto,
rifiutavano con disgusto come proposte oscene o, se di carattere socievole,
respingevano il dono ridendo.