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✏Carlo
Pava
uno studente di belle arti a vita [racconti] [2000-2021] [dado tutto bianco] Edizioni SimpleMacerata 2021
Copertina dell’autore Fto 14x20;
pag.312
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📧 Carlo Pava
Questo racconto è estrapolato da un mio libello ad andamento saggistico-narrativo appartenente al periodo 2000-2021. Come il solito i rari personaggi [scrittori e artisti contemporanei più o meno da me conosciuti e/o frequentati] vengono indicati con il nome di battesimo, o dal loro pseudonimo sintetico, seguito da X e da Franz tra parentesi quadre, con alcune eccezioni se si tratta di autori del passato, p. e. Lord Byron, Hans Christian Andersen, Oscar Wilde, Bram Stoker, August Strindberg, et cetera. Poiché capitava di nominarti, ti sottopongo questo pezzo per correttezza: se non hai nulla in contrario, lo destino alla pubblicazione, tutt’al più con minime varianti formali in sede di revisione definitiva: imminente. Immagini: tre miei cartoni della serie dei
“graffiti domestici”, cm 70x50 o 50x70.
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Quarta di cover
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uno studente...pag.217
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una mostra collettiva nella
Biblioteca Cantonale di Lugano
Una scheda riguardante una mia pubblicazione stampata in un volume
in una piccola tiratura aperta [una decina di esemplari n.n.]: infatti, non
apprezzavo più le sculturine in forma di libro disgregato, anomalo, un oggetto realizzato con materiali poveri per significarne il declino, la fine, rien ne va plus. Il titolo: “scatole vuote – viaggio – la Banda del Colosseo”.
Introvabile, da ritenere inesistente, in nessuno spazio, annullato nel tempo,
per limitarsi a giudicare i frammenti salvati dalla corrosione e dall’oblìo.
Con una sequenza di vignette a collage digitale e/o come pagine di grafica
computerizzata, concepita come un anti-fumetto a carattere storico-politico-civile [chiunque poteva riprodurlo in toto o scegliendo le parti preferite, o nulla di nulla, queste sono parole al vento, un racconto]. Il tentativo di inaugurare una concezione rinnovata, oltre e dopo la proliferazione esagerata fino all’asfissia, i rinoceronti in massa in corsa lungo le vie delle piccole e delle grandi città, dieci, cento, mille, diecimila, con il corno come una lancia in resta.
Riallacciandosi, quindi, alla tradizionale nozione di “edizione
originale” ma in sintonia con i presupposti estetici non compiutamente
formulati o, confessandolo in pieno, oscuri, ignorati da me stesso. Associavo a tale trend preferito, i formati quadrati, i piccoli quadrotti, di V. S. X
[Franz], con poesia e narrativa, con testi letterari alternati a immagini,
quasi una frantumazione della lingua italiana o, meglio, di tanti linguaggi
forestieri, il più delle volte misti, dall’erudito al popolaresco, e così via
nella mia incompetenza e nell’incapacità ad analizzarli. Però quando li
ricevevo ne approfittavo per fotografarli come still life alla luce naturale,
all’interno o all’esterno, o con luce artificiale.
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una signora con il naso interessante
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studente di belle arti a vita
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graffiti domestici | | | | |
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