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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un lin...

Serge Pey 📖 Storie sarde

 


Serge Pey
STORIE SARDE
di animali particolari, di delitti e di speranza
traduzione di Giovanni Fontana

Ed. Fermenti, Roma 2021
€ 16,50

Nel bene e nel male, i protagonisti di questi racconti di Serge Pey sono gli abitanti di Nurine, un piccolo centro immaginario da cui si dipartono percorsi montani, aspri e tortuosi, tanto fantasiosi quanto emblematici, che vanno ad individuare luoghi reali nella geografia di un territorio il cui baricentro è Gavoi, cittadina che affonda le radici nel neolitico, che fece parte del giudicato di Arborea e che raccoglie di fatto un patrimonio denso di eventi e di personaggi. Coprotagonisti nelle narrazioni sono gli animali, con i quali il rapporto della gente è stretto, avvolgente e talvolta inesorabilmente serrato nel gioco perverso della subalternità, che può assumere tinte drammatiche quanto grottesche, che può essere ironico e nello stesso tempo edificante attraversando trasparenti simbologie, in situazioni che però rasentano l’assurdo. Nei racconti si scoprirà come si possa essere il sosia di un cane o come un cane possa  testimoniare ad un processo, come si possa essere l’amante di una mula o il tutore di un corvo, come un topo possa  diventare un incendiario o perché il cadavere di un serpente sia stato seppellito in verticale, come le lucertole siano la parola dei morti e come le api li amino ricercando parole  nelle loro bocche, come i passeri possano essere in carcere senza perdere la libertà, come sia raffinata l’intelligenza  della volpe, perché un’anatra sia stata stuprata su un palcoscenico o perché l’eternità sia «un lupo che insanguina  gli ovili con la sua fame inappagata».

Nato a Toulouse nel 1950, figlio di profughi catalani fuggiti dalla Guerra civile spagnola, Serge Pey, scrittore, poeta, artista plastico, è uno degli autori di punta della Poesia d’Azione. Osservatore attento delle tradizioni sciamaniche, è uno studioso della cultura amerindiana, ma nello stesso tempo il suo pensiero poetico affonda le radici nell’humus provenzale, nel cante jondo, nella storia dell’eresia catara e nello spirito anarchico. I suoi scritti poetici, narrativi e teorici sono permeati da un costante impegno civile e politico, dalla riflessione sul tessuto sociale in chiave etnologica e da un atteggiamento filosofico basato sulla funzione del poeta e sul ruolo della poesia al di fuori delle pagine del libro.