NieWiem-Argolibri e Libreria Catap
presentano
CREPITA LA
CARTA.
LIBRI E VERTIGINI DI EMILIO VILLA
in mostra dal 9 Ottobre al 7
Novembre
Biblioteca Mozzi Borgetti | Macerata
Evento FB
CS e locandina
in allegato
Il catalogo
della mostra (Argolibri-Catap) è stato realizzato in 100 copie numerate
Info sul
catalogo e acquisto in pre-order
VERNISSAGE | 09
Ottobre
Ore 17 - Apertura mostra
ore 17:30 | Sala Auditorium | Talk | All'inseguimento di un origine: arcani,
sybillae e labirinti di Emilio Villa
Intervengono: Marco Giovenale, Bianca Battilocchi e Gabriella Cinti
ore 18:30 | Sala Auditorium | Performance | Omo en procinto de mortale
letale jactura
Giovanni Fontana rovescia lo sguardo sui Tarocchi di Villa
ingresso libero - con Green Pass, nel rispetto delle vigenti disposizioni alla data delle
attività,
per il contenimento del contagio da
Covid19
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Per gli eventi nella Sala Auditorium la prenotazione è obbligatoria.
Si prega di scrivere alla seguente mail: libreriacatap@gmail.com
INFO: +39-3389165806
Comunicato
stampa
Emilio Villa per la prima volta in mostra a Macerata
“Crepita la carta. Libri e vertigini di Emilio Villa”
dal 9 ottobre al 7 novembre alla Biblioteca Mozzi-Borgetti
Il Vernissage ospiterà una performance inedita del maestro
Giovanni Fontana
La mostra Crepita
la carta. Libri e vertigini di Emilio Villa animerà la “Sala degli
specchi” della splendida Biblioteca
Mozzi-Borgetti di Macerata dal 9 di
Ottobre sino al 7 di Novembre (dal
lun al sab, chiuso la domenica).
L’evento,
realizzato con il contributo della Regione
Marche e il patrocinio del Comune di
Macerata, è ideato e organizzato dall’artista romano Fabio Orecchini, membro dell’impresa creativa non-profit Nie Wiem di Ancona e della sua
compagine editoriale Argolibri, in
collaborazione con la libreria Catap
di Macerata, rappresentata da Virgilio Gobbi e
Andrea Balietti, curatore della mostra.
Il
catalogo dell’esposizione, elegantissimo libro-oggetto realizzato con pregiate carte differenti per ogni pagina, per la cura
di Giorgiomaria Cornelio e
Andrea Balietti, ideato e curato graficamente da Lucamatteo Rossi, e stampato in cento copie numerate presso le
storiche Grafiche Fioroni, accoglierà inoltre i contributi di Bianca Battilocchi, Gabriella Cinti e Marco Giovenale, a rappresentare tre
diversi modelli di estensione e virtualizzazione villiana ai nostri tempi. Gli
stessi autori saranno ospitati per il vernissage
del 9 Ottobre (apertura mostra dalle ore 17) presso l’Auditorium della Biblioteca per presentare i loro studi e le loro
pubblicazioni recenti dedicate a Villa; sempre nel pomeriggio, ospite d’onore,
uno dei più importanti poeti sonori e visivi del mondo, il maestro Giovanni Fontana, che darà corpo,
anima e voce ai Tarocchi di Emilio
Villa con la sua performance “Omo en
procinto de mortale letale jactura”. Mentre
per l’evento di chiusura (7
Novembre) la mostra ospiterà il Talk di Nunzio Giustozzi, curatore della
recentissima mostra romana dal titolo “Un atlante di arte nuova. Emilio Villa e
l’Appia Antica” e un intervento poetico dell’attrice Francesca Rossi Brunori.
Sono oltre venti anni che
assistiamo a quella che il critico Andrea
Cortellessa ha giustamente definito una
«Villa-Renaissance», con una intensificazione acuta, a dir poco contagiosa,
di pubblicazioni, ritrovamenti di testi inediti, mostre, studi critici e nuove
restituzioni, della ‘caosmogonia’ poetica ed artistica di Emilio Villa, oramai, finalmente diremmo, riconosciuto come uno dei massimi rappresentanti della
cultura europea del secondo Novecento. Solo per restare agli ultimi anni,
abbiamo “divinato” i suoi Tarocchi (Rovesciare
lo sguardo. I Tarocchi di Emilio Villa, a cura di B.Battilocchi, Argolibri,
2020), scritti e sovrascritti per oltre un trentennio dall’autore, a partire
dalle sue ricerche nell’ambito delle lingue
e delle filosofie antiche e del misticismo, ci siamo perduti e ritrovati
nei suoi labirinti alla ricerca di un’entrata-uscita nell’abisso della parola
poetica (All’origine del divenire: il
labirinto dei Labirinti di Emilio Villa, a cura di G.Cinti, Mimesis, 2021),
mentre, per quanto riguarda le esposizioni a lui dedicate, ricordiamo Artisti sul Tevere. Fra Emilio Villa e
Topazia Alliata a Roma, presso la Galleria Simone Aleandri, del 2018, il
cui catalogo fu introdotto da Dacia
Maraini, e la recentissima Un Atlante
di Arte nuova. Emilio Villa e l’Appia Antica, presso il Complesso di Capo
di Bove a Roma, ideata da Electa per le cure di Nunzio Giustozzi.
Attraversando a ritroso
l’attività febbrile dell’autore di Affori,
e le miriadi di costellazioni e arcipelaghi editoriali da lui fondati e
affondati, creati dal nulla per esplosioni magmatiche e intuizioni geniali, o
più semplicemente condotti da “magister” e alchimista della parola come materia instabile e pluriforme, assume un
ruolo di fondamentale importanza la leggendaria avventura della casa editrice Foglio
OG (in seguito rinominata La Nuova
Foglio Editrice) di Pollenza, per la quale, nel bel mezzo degli anni ‘60,
in compagnia degli artisti maceratesi Silvio
Craia e Giorgio Cegna, Villa
diede vita ad una delle più sorprendenti
e avanguardistiche esperienze editoriali delle Marche e, ça va sans dire, dell’intero stivale.
Presentare proprio a Macerata
una mostra su Emilio Villa e colmare le antiche teche della Biblioteca di
curiosi oggetti poetici, libri d'artista unici e perlopiù introvabili, e rare
carte manoscritte sparse e disperse dell’immaginario villiano, significa riscoprire e, almeno in parte, ‘restituire’
una delle più prolifiche e singolari esperienze che questa città abbia mai
ospitato in fatto di ricerca poetica e sperimentazione artistica. Da questa
straordinaria stagione provengono i libri sulle celebri Idrologie (sfere testuali di plastica trasparente contenenti acqua
e firmati Villa, Craia, Cegna); i titoli perduti della fantomatica collana Lapsus diretta dallo stesso Villa (che
riunisce autori quali Claudio
Parmiggiani, Corrado Costa, Giulio Turcato, ecc.); l'inudibile disco in
cartone intitolato DISCOrso; il
fuori-formato Green, opera-libro polimaterica, tesa alla ricerca di una
estrema concrezione testuale su materiali poveri; o ancora il cibernetico Brunt
H Options 17 eschatological madrigals captured by a sweetromantic
cybernetogamig vampire, by villadrome, realizzato in pochi esemplari
unici con varianti e interventi a mano su copertina e testo. Queste opere,
insieme a molte altre pubblicate in Italia e all’estero dagli anni sessanta ad
oggi, tra cui la Scrittura luminosa realizzata a partire dalle confezioni in cartone
“forato” degli imballaggi delle banane, o le misteriose carte dei Tarocchi dipinte dall’artista Mario
Padovan con testi originali di Villa, a manifesti
in copia unica e a “crepitanti” fogli sciolti e
manoscritti (come non citare una preziosa agenda del 1980 contenente gli
studi preparatori per il celebre catalogo Pittura
dall'India tantrica : Mantra Mandala Yantra) saranno
esposte come tracce da seguire - o come sonde - per immergersi nella straripante ricerca di Emilio Villa
(1914-2003) poeta, scrittore, promotore d'arte, traduttore e biblista, geniale
e polimorfo interprete di quella che Stelio
Maria Martini definì una «avanguardia permanente».
Informazioni: info@niewiem.org, Fabio Orecchini,
339.6374741