Carlo Pava
Pulcinella
Una
specializzazione da storico la storia delle maschere italiane, non il mio caso.
Qualche reminiscenza aggiornandola in modo personale per adattarla all’inaudito
e all’inosservato del mondo immondo contemporaneo, la metropoli bombardata del
periodo 2000-2030, alle sue macerie [ai suoi frammenti] e agli isolati
tentativi di ricostruzione, campa cavallo, ostacolati perfino dagli ammiratori
detrattori per pochezza d’[a…o], le mosche di Zarathustra, incancrenita dopo una
vita dedita alle intermittenze del vuoto.
Nella
letteratura popolaresca e gaglioffa il soggetto in penuria si arrabattava, in
cerca di denaro e di cibo, non arretrando se un bivio portava nella direzione
del mercato rionale e del supermarket, dove riuscire a rimediare qualcosa dai
compari ambulanti, o verso lo stesso luogo incrociato per farsi regalare una
merce raffinata in sottovalutazione [calcata sul sottocosto] da un principe di
passaggio nella prospettiva del tentare di venderla per la beneficenza in
proprio. In questa fabula un tacito lascito distogliendo lo sguardo per
rispetto verso le difficoltà dell’esistenza e la loro durezza. Ma nella
“tradizione del comico”, per dirla con il saggio di Nino Borsellino [Garzanti,
1989], un continuatore di Michail Bachtin dall’ottica italiana, il truffaldino
non ringraziava, certo, anzi, sbeffeggiava in banda con la linguaccia vetero-fluxus
reagendo con un gesto del braccio destro a V e il sinistro schiaffandolo, cose
da pezzenti neo-goliardi e aspiranti parvenus. E così via carnevalizzando: sempre
più diroccato nell’universo concentrazionario del XXI secolo il monumento in
ricordo del Tempo Perduto di Marcel Proust e dei sopravvissuti metamorfosati,
nella progettualità, in iniziatori precursori in rima.
Carlo
Pava, un antifumetto in versione on line e l’estrapolazione di una vignetta a
collage digitale
Carlo
Pava, una tavola di “graffiti domestici”, “il volo”, s. d., cm 50x70
Carlo Pava, un antifumetto in versione on line e l’estrapolazione di una vignetta a collage digitale
Carlo Pava, una tavola di “graffiti domestici”, “il volo”, s. d., cm 50x70