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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un lin...

la nigredo

                                                                                          Carlo Pava

dal “diario” 

nulla dies sine linea

2024

la nigredo


Poi, durante i tempi bui proiettati dal trionfo dell’élite della delinquenza organizzata di stampo occidentale, realizzati con finalità oscurantiste, si dava spazio a tanti personaggini allineati con l’estremismo sadiano della fase terminale della filosofia identificata con la nigredo perpetua, non l’inizio dell’opus ma il suo principio e la sua fine secondo i dettami del transumanesimo, sia con la musica classica sia con le canzonette, tutto fagocitato. Non a caso appariva calzante l’uso di una particella impersonale, favorita fra gli pseudo-antagonisti in smania di talk show televisivo con risonanza quotidiana fra i mercenari della cronaca in declino. L’unica certezza per l’allineamento: il presentarsi con un look da guitti in due versioni, lo sbracato e lo sporco della tradizione rockettara e il borghese perbenino e intellettuale ma con richiami alla disponibilità mafiosa secondo la vulgata popolare [per esempio la maschera degli occhiali neri e il completo distinto]. L’unica possibilità del gioco in difesa fra noi estranei: stare più attenti a non incappare in tali vomiture e a distogliere lo sguardo dall’esibizione degli zombies malintenzionati, non per ignorarne lo squallore, tutt’altro, lo conoscevamo, ma per cercare un barlume di luce secondo le pulsioni del vero cinismo della vera storia del cinismo, lo spirito critico coniugato con lo scetticismo e con tanto altro per evadere dall’asfissia. 


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  • Carlo Pava, una fotografia: una campitura nera e lettere trasferibili [s. d.]