Prima leggi la notizia comica:
e quindi....
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Afton Carraway |
Lo yoga olimpico
e gli esercizi mentali del poeta flessibile
Lo yoga è un po’ come la corsa di fondo, in cui è richiesto
che la forza muscolare sia alta, come anche nel pugilato, d’accordo, o nel
salto in alto e in lungo; per flessibile che sia un corpo dovrà essere alta la
capacità di rilassarsi?
Come nel salto in alto e in lungo, in cui vedo sempre una Afton eseguire le prove preparatorie del salto mentalmente come faceva Pat
McCormick che, nel corso della sua carriera, è stata di anno in anno detentrice
del titolo nei tuffi dal trampolino e dalla pedana e spesso faceva fatica ad
addormentarsi, perché si preoccupava dei tuffi.
Non dico che Afton si preoccupi della gara di yoga, ma intanto
che la vedo riesco a dormire meglio: quando mi impegno nell’esercizio mentale,
faccio la prova generale della prestazione completa. Gioco a velocità di gara
creandomi un ambiente autentico.
Se il gioco che sto praticando è il golf, ci metto dentro il
colpo di prova, oltre al “dondolamento” della mazza mentre miro alla palla.
Questo movimento mette in moto le mie reazioni; se la lascio
fuori, non avrò lo stesso senso muscolare della posizione della mazza e l’impostazione
del corpo.
Io non ho mai avuto dei fastidi con il mio movimento all’indietro
della mazza, nemmeno quando non sono andato a vedere le contorsioni di Sandra
Alexis(1) al Circo Orfei a Torino: è che ho sempre prestato particolare attenzione
al momento in cui allontano la mazza dalla palla.
Quando faccio scherma, in cui, d’accordo, non c’è l’alta
forza fisica e muscolare, ma è alta la capacità di rilassarmi e la mobilità,
aumento il raggio dei miei movimenti con la “bicicletta”: Afton si sdraia sul
dorso con le gambe all’aria e le anche sollevate sostenute dalle mani. Poi mi
accorgo che non è Margherita Granbassi ma è Sandra Alexis che pedala per un minuto e 60
giri.
Quindi “stiro i tendini femorali”: Sandra Alexis resta sulla
schiena, con le gambe in alto. Avvicina un ginocchio verso il petto, tenendosi
la coscia con le mani. Drizza verticalmente l’altra gamba. Spinge il calcagno
più in alto che può per 20 secondi. Inverte la posizione delle gambe ripetendo
3 volte per ogni gamba.
Poi “abbraccio le ginocchia”: Afton o l'altra che è visibile quaggiù resta distesa sulla
schiena, si afferra le cosce con le mani per tirare le ginocchia verso il
petto. Mantiene per 10 secondi; si riposa per 5 secondi e ripete.
Sandra Alexis fa infine l’ “estensione di tutto il corpo”:
segna una X sul pavimento a 60 cm da una parete; segna un’altra X all’altezza
delle spalle sulla parete, sopra e giù in linea alla X sul pavimento.
Il circuito della flessibilità, ripetendo tutta l’estensione
di tutto il corpo con un multiplo di 4, in capo a poco tempo mi dà un
rilassamento dinamico tale che decido di darmi allo sci.
E così mi illumino praticando la figura seduta di cui è
stato riferito nello “Ski-Kleid”
(1) Cfr. V.S.Gaudio, La maneira de andar di Sandra Alexis. Estetica e teoria dell'andatura,
in "Lunarionuovo" n.15, Catania aprile 2006.
(da: Se fosse olimpico lo yoga sarebbe un po' come la corsa di fondo, il pugilato, la scherma, e , se va per le lunghe, sarebbe golf, ma se è per lo Shummulo che c'è di meglio dello sci?)