L’autovalore della toma de agua
La posa
del caffè e la psicanalisi ⁞ 57
© gordon chalmers 2010═
partial submersion in seawater
1. La
storia del Barone di Münchhausen che, col codino, con la forza del suo braccio,
si tirò fuori dalla palude è quella che ci vuole per questa instantphoto di
Gordon Chalmers su flickr[i], ammesso
che si tirino in acqua due tipologie somatiche morfologicamente diverse, l’ex tuffatrice
Tania Cagnotto, e la nuotatrice Federica Pellegrini, che, oltre che il
paradigma dell’acqua, o quanto meno, della vasca come se fosse una condotta o
una cisterna, ha, la longilinea mesomorfa veneta, la connessione con il codino
del Barone anzidetto, per via del noto shampoo a cui fa da testimonial.
1.1 La
chioma della modella del fotografo inglese e la riga che porta diritto, dal
naso, si può dire, lungo il meridiano,
da cui può guardare il visionatore, e, prima di lui, il fotografo, il codino o
la coda di cavallo, come se fosse il canale o la presa d’acqua longitudinale.
Il
Barone, nella palude, è evidente, non può starsene tanto in superficie o a
galla; la patagonica attante di Chalmers a galla, o in superficie, la mantiene,
di qua, la capigliatura e di là, lungo il meridiano, il podice da nuotatrice a rana. Che, non ci sono dubbi, lei non gli dà
l’autovalore chiamandolo come lo
chiama il visionatore.
Quel
che prende immediatamente nella sua astanza
in acqua, per come viene ripresa dal fotografo, e per come si faccia così,
sorprendentemente, riprendere , è la
capigliatura, qui in primo piano, e il tergo, lungo l’asse che si snoda dalla
sua scriminatura fino a incanalarsi
lungo la riga del podice della ripresa d’acqua.
1.2 Anche
nello stock fotografico di Microgen Imagen c'è →una tuffatrice ripresa dall’alto, lei è con i piedi sul
bordo del trampolino, e, a braccia aperte[ii], di culo all’acqua, come tante volte
ci ha fatto vedere la Cagnotto, ha il
codino che, come se fosse il meridiano del fotografo e del visionatore, con
questo chi si arrampicherà e chi si calerà?
Lei si
tirerà fuori dall’acqua una volta che vi ci si è tuffata afferrandosi per il
codino?
E il
visionatore, afferrandola per il codino, lungo il meridiano, sul suo dorso, si
calerà con lei in acqua, e poi riemergerà, sempre tenendosi al suo codino,
alla sua treccia del (-phi) o dello shummulo?
2. Che
dice il Barone di Münchhausen, dopo il secondo salto, che fu anch’esso troppo
breve, tanto che cadde dentro fino al collo nel fango, a poca distanza dall’altra
riva?
“Senza
fallo vi sarei dovuto morire, se la forza del mio braccio, afferrandomi per il
codino, non mi avesse estratto dalla melma assieme al cavallo, che stringevo
forte tra le ginocchia.”[iii]
Watzlawick
ci informa che anche Archimede espresse lo stesso pensiero per il famoso punto d’appoggio dal quale poter
sollevare il mondo dai suoi cardini.
Il
Barone, senza fallo, vedete? Sarebbe
dovuto morire.
Il
codino, afferrato dal suo forte braccio, lo estrasse dalla melma , assieme al
cavallo, tenuto stretto tra le sue ginocchia.
Il
cosiddetto (-phi) di Lacan e il sostantivo-archetipo del cavallo, tutto
dipende dal tirarsi su per i capelli,
e la nostra modella,vedete che sguardo che
ha?
E tira
fuori dall’acqua, così densa che pare melma, quel patagonico cisternone,
insomma lo rivolta da dentro a fuori, o da sotto a sopra, e con quello sguardo vede, guardando il fotografo e,
successivamente, il visionatore, che,
nel futuro, verrà a vederla, anche lui con occhi nuovi, non ci crederete ma si
tira su per i capelli, tiene tra le ginocchia il sostantivo-archetipo del cavallo, e oplà, senza fallo, con il doppio (-phi), quello del fotografo e quello del visionatore, e senza il punto
archimedico, si tira fuori, nel senso più lato, dai confini del mondo
attaccati alla propria chioma, il codino del Barone di Münchhausen, a quella di
Avola[è come se fosse la coda del cavallo, che anche lei rinserra tra le
ginocchia, vuoi vedere che per questo non è detto che non abbia il Sole o la
Luna, se non la casa Nona, in Capricorno?], senza fallo le fa fare la
patagonica toma de agua, ovvero la doppia ripresa del (-phi).
3. Ora,
quel che il visionatore può aver
visto in questa immagine della toma de
agua, che, detto tra noi, è in tutto e per tutto, sia dentro che fuori, sopra
e sotto la superficie, il codino dello shummulo,
che è questo che l’attante indica,
sia come soggetto desiderante sia
come oggetto che si fa analemma
esponenziale lungo il meridiano del visionatore che le scende dalla scriminatura
fino al fondo del cielo, senza fallo,
messa così, è evidente che lei ne morirebbe, sarebbe potuta annegare nel
paradosso stesso dell’autoreferenza:
la scriminatura quasi mistica, sul capo della bella e lungo il tergo fin tra le
ginocchia dove rinserra la sua cavalcatura, che incolla interno ed esterno,
sopra e sotto, mutandoli l’uno nell’altro e senza saldatura.
3.1 Seguendo,
un po’ come fece Paul Watzlawick, la logica ricorsiva di von Foerster[iv],
cerchiamo di formulare una frase che esprima
un enunciato definitivo sulla posizione messa in campo come shummulo, che, fatto in acqua, potrebbe
essere, con trenta lettere, la
cosiddetta “carriola” e, con trentuno, il cosiddetto “shummulo
portentoso”, a trentadue,
si può fare sul trampolino, la “gaudiosa”.
Naturalmente,
sarà la patagonica, che si tira su per i capelli e per il podice, a enunciare
la frase, l’autovalore, di quel che dovrà essere inscenato ome shummulo, essendo stata così messa in
scena lei in acqua dal fotografo del paradosso dell’autoreferenza dello shummulo[v].
“Senza fallo guardo chi tira su il (-phi)”
Che è
fatta di 30 o 31 lettere: 30 senza il
meno(-); 31 col meno(-); con le parentesi si considera 32.
Per
vedere se c’è accordo tra lei e chi virtualmente è il soggetto che tira su il suo (-phi), riportiamo il numero del
suo enunciato desiderante sull’asse x di un sistema di coordinate e il
numero di chi la fa tirar su per i capelli e per il podice,
lungo quel meridiano a ridosso del tergo sull’asse y (che, è inutile dirlo, è per la sua stessa natura,
verticale).
Il suo enunciato, non diteglielo, per
coincidere sull’asse del visionatore,
deve trovarsi sulla diagonale tra l’asse
x e l’asse y, che, come vediamo, avviene a 28 e 29; quindi una volta che viene
tirata su per i capelli e per il podice, 30,31 e 32 non ricadono sulla diagonale, che virtualmente sarebbe il loro (-phi) funzionale.
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(...)"la medaglia viva", che
si ottiene un po' come
la faceva la Cagnotto
sul trampolino(...) |
3.2 L’autovalore della toma de agua,
a 28, basta che tolga l’articolo
“il”, corrisponderebbe alla posizione cosiddetta “la medaglia viva”, che si ottiene un po’ come la faceva la Cagnotto
sul trampolino: si piega sul ventre, restando in piedi; il visionatore, se è più basso, come fa?
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(...)"la mano odalisca",
che riesce bene se ci
fosse la Pellegrini,
sul bordo della
vasca(...) |
Se
è più alto, è come se scendesse dal suo Medio Cielo lungo il meridiano fino a
farle fare il tuffo in acqua, senza tirarla su per i capelli.
3.3
L’autovalore della toma de agua, a 29, non so al
momento cosa si dovrà togliere, anche dal (-phi),
corrisponderebbe alla posizione cosiddetta “la mano odalisca”, che riesce bene
se ci fosse la Pellegrini, sul bordo della vasca, che si sta tuffando in acqua
e il visionatore prende a farle lo shummulo
con lo shampoo che lei reclama.
In
questo caso rischia di tirarla su per i capelli, lei si incazza e cambia immantinènte
il suo autovalore, magari commuta la
frase in dialetto, veneziano se è Pellegrini;
siculo-ammašcante
se è quella di Avola, e magari esce la 33 o la 34 e il (-phi) sulla diagonale
come ci arriva la scriminatura di “x” e “y”? E lei non avrebbe più la forza di
tirarsi su per i capelli o il codino, anche del visionatore.
! v.s.gaudio
[iii]
Cfr. Paul Watzlawick,
10.Il codino di Münchhausen
e la scala di Wittgenstein. Sul problema dell’autoreferenza, in: Idem,
Il codino del Barone di Münchhausen,
trad.it. Universale Economica Feltrinelli 9129, Milano 2018.
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